"La storia
del cavallino rampante e semplice e affascinante. Il cavallino era dipinto sulla carlinga
del caccia di Francesco Baracca, l'eroico aviatore caduto sul Montello, l'asso degli assi
della Prima Guerra Mondiale" .
"Quando vinsi nel '23 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna,
conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell'eroe; da quell'incontro nacque il successivo,
con la madre, la contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: "Ferrari, metta sulle
sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le portera fortuna". Conservo
ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l'emblema.
Il cavallino era ed e rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che e il colore
di Modena". (Enzo Ferrari)
E' nato a Modena il 18 febbraio 1898. Interrotti gli studi alla morte del padre, inizio
la sua attivita come istruttore alla scuola tornitori dell'officina dei pompieri di
Modena. Alla fine del 1918, dopo l'esperienza militare della guerra, trovo occupazione a
Torino in qualita di collaudatore di automobili. Passo poi a Milano alla CMN (Costruzioni
meccaniche nazionali) come collaudatore e pilota da corsa.
Esordi in gara nel 1919 alla Parma-Berceto e nello stesso anno partecipo alla Targa
Florio. Nel 1920 passo all'Alfa Romeo, iniziando una collaborazione durata vent'anni che
lo porto a ricoprire incarichi di collaudatore, pilota, collaboratore commerciale e infine
direttore del reparto Alfa-Corse fino al novembre 1939.
Nel 1929 fondo a Modena la "Scuderia Ferrari", societa sportiva con il
principio costitutivo di fare correre i soci, che avvio un'intensa attivita agonistica,
ebbe una squadra ufficiale e fini per diventare una filiale tecnico-agonistica dell'Alfa
Romeo, alla quale si sostitui nel 1933 nella continuazione dell'attivita sportiva. Nel
1940 la Scuderia si distacco dall'Alfa Romeo, trasformandosi in societa "Auto Avio
Costruzioni Ferrari" che lavoro per la Compagnia nazionale aeronautica di Roma, la
Piaggio e la RIV.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, l'officina Ferrari fu trasferita da
Modena a Maranello, dove inizio la produzione di macchine rettificatrici oleodinamiche per
cuscinetti a sfere. L'officina fu bombardata nel 1944, ricostruita nel 1946, anno in cui
ebbe inizio la progettazione completa e la costruzione della prima vettura
"Ferrari". Dal 1960 l'azienda si e trasformata in Societa per Azioni, alla quale
si e associata la FIAT nel 1969 in forma paritetica e poi, nel 1988, maggioritaria.
Enzo Ferrari ha costruito nel 1963 a Maranello l'Istituto professionale per l'industria
e l'artigianato. Nel 1972 ha realizzato la Pista di Fiorano.
E stato nominato per meriti sportivi Cavaliere nel 1924, Commendatore nel 1927,
Cavaliere del Lavoro nel 1952. Ha avuto nel 1960 dall'Universita di Bologna la laurea
honoris causa in ingegneria meccanica, nel 1988 dall'Universita di Modena la laurea
honoris causa in fisica. Ha ottenuto il Premio Hammarskioeld dell'ONU nel 1962, il Premio
Columbus nel 1965, la Medaglia d'oro Scuola della cultura e dell'arte del Presidente della
Repubblica nel 1970, il Premio De Gasperi nel 1987.
Durante il periodo della sua conduzione, dal 1947 al 1988, la Ferrari ha riportato in
tutto il mondo oltre 5000 vittorie sportive conquistando 25 titoli mondiali.
E' morto a Modena il 14 agosto 1988.
L'emblema
L'emblema
della Scuderia Ferrari apparve per la prima volta nel 1929 su tutte le pubblicazioni, le
insegne e le carte ufficiali della Societa, ma non sulle vetture, che erano dell'Alfa
Romeo e ne riportavano il simbolo sportivo, un quadrifoglio verde in un triangolo bianco. |
L'esordio dello scudetto sulle vetture avvenne il 9 e 10 luglio
1932, alla 24 Ore di Spa. Non poteva esserci occasione piu propizia: la gara fu vinta
dalla vettura di Taruffi e D'Ippolito seguita da quella di Siena e Brivio. Dopo quella
vittoria lo scudetto ha contrassegnato tutte le partecipazioni ufficiali della Scuderia
Ferrari negli anni Trenta fino al momento in cui ad essa subentro il reparto speciale Alfa
Corse, diretto da Enzo Ferrari, ma gestito dalla Casa milanese. |
Il primo marchio
sul cofano (1) di una Ferrari apparve sulla 125 di Franco Cortese nel giorno del debutto
della Casa di Maranello in gara, sul circuito di Piacenza l'11 maggio 1947. Disegnato
dall'Ufficio Tecnico della Ferrari e realizzato dalle Ditte Castelli e Gerosa di Milano e
Cristiglio di Bologna, rimase inalterato fino al 1950.
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Per distinguere le vetture ufficiali da quelle dei moltissimi clienti che
si cimentavano in gara, Enzo Ferrari decise nel 1952 di ripristinare il distintivo
sportivo della vecchia Scuderia Ferrari (2), ammodernato e ingentilito nella forma (3). Il
debutto avvenne il 16 marzo sulle vetture iscritte al Gran Premio di Siracusa, le 500 F2
di Ascari, Taruffi, Farina e Villoresi. Anche in questa occasione si tratto di un trionfo,
con Ascari, Taruffi e Farina ad occupare le prime tre posizioni nell'ordine di arrivo. In
quello stesso anno Ascari vinse, sempre con una 500 F2, il Campionato del Mondo piloti, il
primo dei 25 titoli iridati della Ferrari.
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Questo simbolo fu da allora sempre scrupolosamente applicato, tranne
sporadiche eccezioni, nella sua forma convenzionale mai piu cambiata su tutte le vetture
Ferrari di qualsiasi categoria inscritte in gara dal "concorrente Ferrari".
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Il cavallino
come fregio della maschera del radiatore apparve nel 1959. Prodotto dal torinese Cerrato
per le vetture carrozzate da Pininfarina e dall'incisore Incerti per le vetture
Scaglietti, era ritagliato da lastre di ottone di 3 mm pantografato e cromato (4). E
rimasto inalterato fino al 1962 e ne esisteva una versione speciale (5), seghettata e
traforata a mano, utilizzata per qualche unita molto esclusiva e per le vetture destinate
a mostre e saloni. Fra il 1962 e il 1963 fu presentato il cavallino in rilievo (6), che
non piacque e fu montato solo per un anno perche giudicato stilisticamente e
proporzionalmente mal riuscito. Ha dato origine ad una versione successiva (7) (cavallo
piatto, pantografato su alluminio e lucidato a specchio), introdotta nel 1964, montata
fino al modello BB e ripresa poi nel 1984 (8) e montata sui modelli Mondial, 328 GTB e GTS
mentre un'identica versione anodizzata in nero (9) figura sui primi modelli Testarossa e
348.
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Un rifacimento del cavallino in rilievo (10) fu
riproposto nel 1963 e accolto anche questa volta tiepidamente. Era considerato superfluo
perche sulla calandra delle vetture si era ormai consolidata l'applicazione della versione
piatta (11). Ne fu decisa la realizzazione ipotizzandone, semmai, un impiego nella parte
posteriore delle vetture, come per le Mondial del 1988-89. Cosi e nato il cavallino
ornamentale destinato alla maggiore diffusione e alla massima notorieta. Sostanzialmente
immutato nella forma per oltre 30 anni, e stato infatti montato dietro quasi tutti i
modelli, variando soltanto colore e dimensione. Nel 1982 e passato anche sull'anteriore
delle vetture, sostituendo il modello pantografato piatto. Dal 1992 (12), con precise
codificazioni per l'anteriore e il posteriore, caratterizza l'intera gamma Ferrari.
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Dal 1953 al 1961 venne montato sulle vetture disegnate dalla Pininfarina
un marchio riproducente le iniziali dei nomi Ferrari e Farina secondo le lettere
dell'alfabeto marinaro (13). Il rombo rosso in campo bianco simbolizza la lettera F che
per il designer fu sostituita dalla lettera P (14)(rettangolo bianco in campo blu) quando
il cognome Farina divento Pininfarina. Il marchio e stato abbandonato nel 1964, tranne che
per i modelli 2+2. Attualmente, e montato sul tunnel anteriore della 456 GT.
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I marchi Ferrari attuali, cavallo nero di Baracca in campo giallo
canarino, nelle versioni che distinguono la produzione industriale (15) e l'attivita
tecnico-agonistica (16) sono depositati e ad essi si riporta ogni altra conseguente
stilizzazione grafica della Casa, dai progetti e disegni all'oggettistica Ferraridea, dai
distintivi e decalcomanie alle insegne dei servizi di assistenza tecnica, dai documenti
ufficiali alle immagini dei Ferrari Club riconosciuti.
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Fabbrica
Enzo Ferrari fondo la Scuderia il 16 novembre 1929, in Viale Trento e Trieste a Modena,
con lo scopo di far partecipare alle competizioni automobilistiche i propri soci.
L'attivita agonistica, con vetture Alfa Romeo, continuo fino al 1938, anno in cui egli
divenne Direttore Sportivo dell'Alfa Corse. Dopo due anni, Enzo Ferrari si stacco
dall'Alfa Romeo e fondo, presso la vecchia sede della Scuderia Ferrari, l'Auto Avio
Costruzioni Ferrari, con l'obiettivo d produrre macchine utensili, in particolare
rettificatrici oleodinamiche.
Nonostante un impegno di non concorrenza (che al momento del distacco dall'Alfa Romeo
precludeva per quattro anni a Enzo Ferrari la costruzione di automobili che portassero il
suo nome), l'Azienda avvio anche lo studio e la progettazione di un vettura sportiva, una
spider 8 cilindri 1500 cc, denominata 815, che fu costruita in due esemplari e partecipo
alla Mille Miglia del 1940.
L'inizio della seconda guerra mondiale pose fine ad ogni attivita sportiva. Nel 1943 le
officine furono trasferite da Modena a Maranello, dove la costruzione delle rettificatrici
oleodinamiche continuo fino al 1944, anno in cui lo stabilimento fu bombardato.
Al termine del conflitto l'Azienda assunse la denominazione "Ferrari" e
progetto la vettura 125 Sport, 12 cilindri, 1500 cc, che, affidata a Franco Cortese,
debutto sul circuito di Piacenza l'11 Maggio 1947.
La macchina si ritiro ma era in testa all'ultimo giro e l'inizio fu considerato molto
promettente. Due settimane dopo, infatti, Cortese e la 125 Sport vinsero il Gran Premio di
Roma. Da allora la Casa, affidando le sue vetture a prestigiosi piloti, ha colto sui
circuiti e sulle strade di tutto il mondo oltre 5.000 affermazioni, creando una leggenda.
I trionfi piu significativi sono costituiti da 9 titoli Mondiali Piloti di Formula 1,
14 Campionati Mondiali Marche, 2 Campionati del Mondo e 6 Coppe Internazionali Costruttori
di F1, 9 successi alla 24 Ore di Le Mans, 8 alla Mille Miglia, 7 alla Targa Florio, e,
alla fine del 1997, 113 vittorie in Gran Premi di F1.
Nel 1969, per far fronte alle crescenti richieste del mercato, Enzo Ferrari cedette al
Gruppo Fiat il 50% delle sue quote azionarie, percentuale salita al 90 nel 1988.
Ciononostante la Ferrari, a causa della sua specialissima attivita, ha sempre mantenuto
una forte autonomia.
Circuito
La pista di Fiorano, voluta dall'ingegnere Enzo Ferrari nelle immediate vicinanze dello
stabilimento di Maranello, e sorta nel 1972.
E un impianto di sperimentazione e prova per le vetture Ferrari da competizione e
granturismo, di collaudo ed allenamento per i piloti, di addestramento per i meccanici e
la squadra sportiva. Con l'indicazione di pista di sperimentazione e prova si intende
delineare una netta differenza nei riguardi di un autodromo destinato alle gare,
segnalando almeno due sostanziali elementi: l'assenza di pubblico e la presenza sul
tracciato di una sola vettura in movimento per volta.
L'area e adiacente a due strade nazionali, la n. 12 e la n. 467. L'impianto si inserisce
nell'ambiente naturale senza forzature visive e conserva caratteristiche
"agresti" ritenute psicologicamente valide in contrapposizione ad ambienti
strettamente tecnicizzati. La media di buone condizioni climatiche garantita dalla zona
preappenninica della provincia modenese favorisce la frequenza nell'utilizzo della pista.
La caratteristica geometrica del tracciato, di larghezza minima di m 8,40, e di tipo
stradale. Ha un indice di tortuosita di 1,24, con tratti in curva per uno sviluppo di 1661
metri e rettifili per un totale di 1339 metri. La lunghezza del percorso standard e di
3000 metri che diventano 3021 con la nuova chicane realizzata nel 1992. La velocita media
di percorrenza e di oltre 160 km orari, con una velocita di punta superiore ai 290 km/h.
Le caratteristiche dimensionali di rettifili e curve intendono risolvere problemi
precisi: una pratica corrispondenza fra gli sviluppi in un curva destra e quelli in curva
sinistra; curve con raggi differenziati, compresi fra 13,71 e 370 metri; curve con diverse
caratteristiche, perche a uno o piu centri. Pur nella convinzione dell'impossibilita di
ripetere curve tipiche di altri autodromi, si e cercato di caratterizzare il percorso con
elementi simili a certi particolari salienti di autodromi europei.
La curva 1 e utilizzata per accertare il comportamento della vettura durante frenate al
limite. Le curve 2 e 9 (tornanti stretti a destra e a sinistra) per verificare, in
entrata, gli impianti frenanti e, in uscita, l'elasticita dei motori. La successione delle
due curve di pari raggio 4 e 5 e disegnata per verificare gli effetti di centrifuga sugli
impianti di alimentazione e della manovrabilita della vettura nella zona di raccordo fra
destra e sinistra. La rampa in ascesa, con pendenza del 6,50% a partire dalla curva 6, e
il rettifilo compreso fra le curve 6 e 7, ad andamento altimetrico costituito da un primo
dosso, concavita e successivo dosso, sono stati armonizzati per evidenziare le variazioni
di stabilita durante i transitori di traiettoria della vettura. Il tratto compreso fra le
curve 10 e 14 e stato concepito per porre in risalto il comportamento globale della
vettura soprattutto da un punto di vista aerodinamico. La chicane 15 fornisce buone
indicazioni sul comportamento di motore e telaio in fase di accelerazione, con particolare
riguardo alla trazione.
L'orientamento del tracciato rispetto al sole e vantaggioso nei tratti di maggiore
difficolta. Le due bande gialle continue sui lati della carreggiata danno una continuita
di evidenza allo snodarsi del percorso. La pendenza trasversale, mai inferiore al 2,50%,
garantisce il deflusso dell'acqua piovana.
Un impianto "steering pad" e stato ricavato sul lato nord, fra le curve 3 e
4, per la misurazione della deriva dei pneumatici e di tutte le caratteristiche delle
sospensioni e delle vetture in curva. L'impianto e composto da 5 corsie di 5 metri
ciascuna e da una corsia di 4 metri. Il raggio minimo e di 25 metri, il massimo di 55.
Barriere elastiche sono sistemate opportunamente lungo il tracciato e per guidare
l'imbocco al sottopasso, peraltro di luce estesa fino ai 18 metri. Sono state inoltre
previste zone di sicurezza con letti in ghiaia formati da pietre sferiche, al termine
delle vie di fuga alle curve 2, 4, 6, 9, 11 e 13.
Il circuito e dotato di un sistema di telemetria che fornisce al box tutte quelle
informazioni necessarie per lo sviluppo della vettura: dati tecnici, velocita, tempi sul
giro e ogni altra combinazione tecnica e cronometrica richiesta. Un impianto televisivo a
circuito chiuso con 10 telecamere fisse riprende la vettura lungo tutto il percorso.
Il box posto a fianco del rettifilo comprende la sala di controllo televisivo,
cronometraggio e telemetria. La pista e dotata di un automezzo antincendio e di altri
dispositivi di estinzione collocati in postazioni fisse oltre ad un autoambulanza di
pronto soccorso. L'area e completamente recintata. L'ingresso e dal lato Sud mentre un
altro ingresso si trova sul lato Nord verso la strada nazionale per Modena. E stato
realizzato un nucleo di servizi generali, costituito da un'officina per interventi
occasionali, un piazzale di arrivo e di sosta per autoveicoli, un gruppo di servizi e
locali di direzione e foresteria.